L’integrazione comincia a tavola: cocomerata italo- egiziana Tor Bella Monaca


Un vento fresco, un tramonto con vista sui Castelli romani ed un terrazzo; gli ingredienti perfetti per una tranquilla serata estiva. Perché non rendere, quindi, quella che è ormai un'abitudine consolidata tra gli abitanti di Roma, un’occasione per abbattere i pregiudizi e costruire nuove amicizie?

Da questa considerazione nasce l’idea di un gruppo di amici di Tor Bella Monaca, periferia est di Roma: con l’aiuto della Comunità di Sant’Egidio essi sono riusciti, infatti, ad organizzare una serata diversa dal solito. Insieme ai preparati classici della tradizione romana, sul terrazzo di via Guglielmo Carponi gli invitati hanno trovato piatti tipici di quella egiziana: vicini con storie differenti si sono potuti conoscere meglio grazie anche a questo mix di sapori e, poco a poco, la freddezza iniziale ha lasciato il posto ai sorrisi di fine serata. La poesia scritta per l’occasione da uno degli organizzatori, Raffaele, ha infine suggellato una serata all’insegna dell’amicizia; nessun dubbio poi sul fatto che la “cocomerata italo-egiziana” abbia un seguito: salutatisi con entusiasmo, gli ospiti si sono già accordati per organizzare una seconda edizione.

Non troppo lontano, invece, in via Aspertini, al chiuso di una casa, si spazia con la fantasia: la collaborazione tra la Comunità e l’associazione Donne di carta e MultiSolidarietà ha infatti dato vita ad un laboratorio di cultura ed incontro. Presso la convivenza solidale curata da Sant’Egidio, Marcello, Sergio e Carmelo, insieme a Drita – che li aiuta in casa – fanno rivivere il loro passato, leggendo, riflettendo e rileggendo fatti di attualità con gli occhi della multiculturalità; le discussioni tra la donna di origini albanesi ed i tre anziani diventano quindi un modo per ragionare su ciò che unisce e sulle differenze culturali. Da questi discorsi nascono poi racconti, idee e nuove proposte; un tesoro da costruire e coltivare, frutto di esperienze e storie diverse che si combinano fra loro.

Che sia un balcone od un salone, quindi, realizzare l’integrazione è possibile; parole o piatti, infatti, se serviti bene, riusciranno sempre ad avvicinare le persone.









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