Un "Pranzo dell'amicizia" nella Casa dell'Architettura per dare a tutti il "diritto alla bellezza"


La Casa dell'Architettura e la Comunità di Sant'Egidio insieme per offrire un pranzo a duecento persone e aprire spazi all'integrazione 



Nel rione Esquilino di Roma vivono persone provenienti da diverse parti del mondo. "Il Pranzo dell'amicizia" organizzato della Comunità di Sant'Egidio è stata un'occasione per gli abitanti del quartiere per ritrovarsi a tavola insieme tra persone di diverse nazionalità e di diverse condizioni.

L'iniziativa si ripete ogni settimana in diversi punti della città e aiuta a promuovere una cultura del vivere insieme, che in molti sostengono con il loro aiuto. 

In occasione della festa del 2 giugno nel rione Esquilino il "Pranzo dell'amicizia" è stato una festa dell'integrazione dove giovani immigrati, studenti delle due Scuole di Lingua e Cultura Italiana della Comunità di Sant'Egidio presenti nel quartiere, hanno offerto e servito un ottimo pranzo multietnico ad anziani, persone sole o senza fissa dimora del rione.

In questo modo il Pranzo, nella data significativa del 2 giugno, è stato un'immagine di un "vivere insieme" che fa bene all'unità dell'Italia.

L'evento è stato ospitato nella Casa dell'Architettura, sede dell'Ordine degli Architetti di Roma, più conosciuta come Acquario Romano nel cuore della Roma umbertina. Nella sala affrescata dell'edificio, a pochi metri dalla Stazione Termini, più di duecento persone hanno pranzato e poi assistito al concerto di musica da camera offerto dal gruppo "Le Petit Rien".

Non è la prima volta che l'Ordine degli Architetti sostiene iniziative come queste assieme alla Comunità di Sant'Egidio, per moltiplicare nel segno della gratuità gesti di accoglienza e di scambio fra mondi diversi:  quello di giovani, anziani, immigrati e vecchi abitanti del rione.

Come ha sottolineato Tommaso Brasiliano, consigliere dell'Acquario Romano, a commento della giornata: "Tutti hanno diritto alla bellezza. Ecco un nuovo diritto da aggiungere nella nostra Carta Costituzionale. Offrire un luogo come questo alle persone più fragili della città ha questo significato". Il presidente dell'Ordine, Flavio Mangione, salutando gli ospiti, ha ribadito la volontà di collaborare con la Comunità per fare di questo luogo uno spazio aperto al quartiere e alla città, soprattutto per chi è più solo e non ha punti di riferimento.









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