Ieri a San Callisto, la chiesa nel centro di Roma che accoglie una quarantina di senza dimora, ho conosciuto Alberto (il nome è di fantasia). Ha circa 50 anni, è italiano. Faceva il cameriere, ma il ristorante dove lavorava ha chiuso. E si è trovato senza lavoro. E' venuto a Roma in cerca di fortuna qualche mese fa.I volontari di Sant'Egidio, che ogni settimana distribuiscono la cena in tanti luoghi della città, lo hanno incontrato qualche giorno fa alla Stazione Ostiense e gli hanno proposto di passare la notte al coperto. A San Callisto.
Alberto ha accettato e a me, ieri sera, ha detto: "Dicono che domani nevicherà. Certo è un problema. Non so dove andare e come fare. Ma so che gli amici che mi hanno aiutato, continueranno a farlo".
Per Alberto e le migliaia di persone che non hanno una casa, si può fare tanto: portare coperte e accessori invernali in uno dei centri di raccolta, fermarsi accanto a chi è più in difficoltà e isolato, segnalare le situazioni più difficili, venire la sera ad aiutare.
Sono i miei consigli per la neve a Roma.
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