
La comunicazione del Vangelo ai disabili non è un lusso, ma può essere una via preziosa per la Nuova Evangelizzazione.
E' quanto è emerso a Torino, presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza, casa madre del Cottolengo, durante il convegno che si è svolto il 19 e il 20 aprile dal titolo: "Annunciare la Buona Notizia: la catechesi con le persone disabili e la nuova evangelizzazione".
Alla presenza di circa 200 persone sono state invitate, per la prima volta nella storia della Congregazione cottolenghina, alcune realtà ecclesiali che vivono l’annuncio del Vangelo ai disabili: Opera don Guanella, Fede e Luce, Comunità Giovanni XXIII e la Comunità di Sant’Egidio.
La testimonianza della Comunità di Sant'Egidio è stata portata da Daniela Boi de Gli Amici di Roma e da Paola Freschini della Comunità di Novara.
Daniela ha raccontato l’amicizia fedele che da 27 anni lega la Comunità agli anziani ospiti del Cottolengo di Roma, dove lei stessa, insieme ad altri amici, ogni domenica fa loro visita: “È nata un'amicizia molto bella che ogni domenica cresce attraverso le visite, le feste e anche nei momenti difficili”.
“La mia vita è cambiata da quando ho cominciato la catechesi” ha spiegato Daniela raccontando la sua partecipazione ogni domenica alla liturgia preceduta dall’incontro in cui si spiega il Vangelo: “Questo è uno dei momenti più belli per me. Alla catechesi ho imparato a conoscere di più Gesù e ho capito che Gesù salva la vita di ogni uomo e la libera dal male. Anche la mia vita è stata salvata da Gesù, attraverso gli amici della Comunità che non mi hanno mai abbandonato”.

La domenica si sono uniti alcuni de Gli Amici di Novara per partecipare alla liturgia del Cottolengo cui la Comunità è stata invitata.
È stata davvero “una festa da re” intorno all’amico Gesù, come dice uno dei canti de Gli Amici.
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