Date una famiglia a chi non ce l'ha. Dieci anni fa moriva don Oreste Benzi

«Date una famiglia a chi non ce l’ha», ripeteva don Oreste Benzi ai suoi amici della Comunità Papa Giovanni XXIII, da lui fondata quasi 50 anni fa. E oggi, a dieci anni dalla morte di don Oreste, si tiene a Rimini il convegno «Una vita per amare», in cui dialogheranno sull'eredità spirituale del prete romagnolo, amico dei poveri e delle schiave “vittime della tratta”, Giovanni Paolo Ramonda, Marco Impagliazzo, Matteo Truffelli, Mario Giro, Anna Maria Furlan, Lucia Bellaspiga e tanti altri.
Ricordando i 10 anni della morte di don Oreste, mi ha colpito questa frase, che diceva ripensando al '68, quando stava prendendo corpo quell'esperienza di fede e di servizio che sarebbe divenuta la Comunità Papa Giovanni XXIII: «Quanti giovani vecchi ho visto nella mia vita, incendiari al liceo, ma poi al primo salario, entrati nelle stanze del comando, tutti pompieri. Il loro dorso diventava flessibile, dove si poteva fare carriera. Perché? Perché la loro rivoluzione era contro, non per».
Ecco questo è stato don Oreste: un prete che ha sognato di cambiare il mondo con il Vangelo. Per questo la sua eredità non è invecchiata ed è ancora così preziosa.


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