Ragazzi della Consulta studentesca bergamasca volontari alla Comunità di Sant’Egidio: “Fate come noi, è un’esperienza bellissima”

La Consulta provinciale studentesca di Bergamo, reduce da un’esperienza residenziale di volontariato nella capitale, alla Comunità di Sant’Egidio, lancia un invito a ragazzi e ragazze delle superiori: “Fate come noi, magari quest’estate, perché fare volontariato è un’esperienza arricchente e bellissima, dove l’io lascia spazio al noi”. Protagonisti dell’esperienza solidale, in rappresentanza idealmente dell’intera scuola bergamasca, Andrea Caccia dell’Istituto superiore “Maironi da Ponte” di Presezzo, Valentina Brugali e Marina Alonge (“Einaudi” di Dalmine), Ayoub Maaichiq (“Pesenti” di Bergamo), Amir Abid (“Falcone” di Bergamo) ed Erica Peliccioli del “Galilei” di Caravaggio.
L’anno scorso era stato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, a incontrare qui a Bergamo una folta rappresentanza della Cps orobica, oltre che dello Sportello Scuola-Volontariato e di varie scuole superiori, intervenendo sul tema: “L’Italia: crisi, nuove povertà e speranze”. L’intervento aveva affascinato i ragazzi a tal punto che alcuni di loro, dal 14 al 16 maggio, si sono messi in gioco facendo del volontariato in alcuni dei settori dove opera la Comunità di Sant’Egidio: è impegnata nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in più di 70 Paesi dei diversi continenti.
Queste attività sono momenti importanti per la crescita umana e culturale dei nostri ragazzi ed è fondamentale che possano poi avere ampia ricaduta anche nel più vasto contesto della scuola bergamasca – sottolinea Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo – Il volontariato è una dimensione imprescindibile della cittadinanza attiva e della democrazia: nel nostro territorio sono numerosi i ragazzi che percorrono entusiasti le strade della solidarietà”.
Piccoli e grandi gesti che richiedono preparazione e impegno: “Il progetto di volontariato presso la Comunità di Sant’Egidio è nato da una espressa richiesta degli studenti della Consulta studentesca – spiega Fabio Molinari, docente referente della Cps per l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo – Come lo scorso anno una rappresentanza di studenti si recò a Caltagirone e Naro, in Sicilia, nell’ambito di un progetto di promozione alla legalità, così quest’anno l’esperienza fuori dal territorio bergamasco ha avuto una meta altrettanto importante, grazie anche alla disponibilità del presidente di Sant'Egidio Marco Impagliazzo e del suo staff”.
Il viaggio, secondo quanto hanno testimoniato i ragazzi al loro ritorno, è stato profondamente significativo e formativo: “Le persone che abbiamo aiutato, fragili e sofferenti, ci hanno scaldato il cuore: il rapporto tra volontario e bisognoso è un rapporto biunivoco di amicizia, non una relazione a senso unico”.
Lo studente Andrea Caccia, dell’Istituto superiore “Maironi da Ponte” di Presezzo, ne ha dato un resoconto dettagliato, del quale si riportano alcuni passaggi: “Il pomeriggio del 14 maggio ci è stata presentata la Comunità di Sant’Egidio con “centro operativo” a Trastevere e proprio in quell’occasione abbiamo avuto modo di conoscere alcune delle attività di volontariato. Successivamente ci siamo recati presso la “città eco-solidale” che si occupa della raccolta, dello smistamento e della distribuzione di beni usati donati dai cittadini romani: caratteristica peculiare di questa “città” è che le merci considerate in buono stato vengono sistemate e vendute ad un mercatino vintage, i cui profitti vengono devoluti in beneficenza”.
Il giorno seguente i ragazzi si sono recati in una zona denominata Prima Valle. “Qui – continua il racconto di Andrea Caccia – ci siamo relazionati con un gruppo di anziani ed ammalati, seguiti dalla Comunità di Sant’Egidio, pregando con loro e ascoltando in alcuni casi storie fatte di fierezza e speranza”. Sono davvero innumerevoli i modi in cui l’io lascia spazio al noi. Così il 16 maggio i ragazzi della Consulta studentesca orobica hanno prestato servizio presso la mensa dei poveri, servendo ai tavoli in qualità di novelli camerieri-volontari. “Il servizio mensa segue regole abbastanza ferree – precisa lo studente – eppure siamo riusciti facilmente ad apprenderle ed ad agire per il meglio”.
Alla fine il bilancio non può che essere positivo: “Penso di poter parlare a nome di tutti i ragazzi che hanno partecipato a questo viaggio – conclude Andrea Caccia – se dico che è stata un’esperienza davvero interessante e toccante, soprattutto per chi, come me, non aveva mai fatto particolari azioni di volontariato. Inoltre penso che questa esperienza sia servita anche come stimolo per proseguire sulle strade della solidarietà nel territorio bergamasco”.
Siti di riferimento: www.consultastudenti.bg.it e www.istruzione.lombardia.gov.it/bergamo

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