Un pomeriggio nel carcere di Rebibbia

Non capita tutti i giorni di passare un pomeriggio all'aria aperta con una buona merenda, della buona musica e in amicizia, l'ingrediente che rende tutto un po' speciale.
Non capita tutti i giorni soprattutto ai detenuti del reparto protetto di Rebibbia dove sono ospitati i malati cronici: amputati, diabetici, persone con problemi neurologici gravi che impediscono il movimento, anziani.
Il loro arrivo nel grande cortile di Rebibbia è stato una strana processione di stampelle, sedie a rotelle e di volti un po' sorpresi.
Avevamo preparato dei circoli con le sedie in modo tale da poter chiacchierare e conoscerci meglio ma presto questi circoli si sono trasformati in lunghe file di sedie. Perchè? Per guardare il cielo e l'orizzonte lontano che troppo spesso manca alle loro giornate.
Per l'occasione la merenda è stata preparata dalla cooperativa di detenuti, Men At Work, che lavorano all'interno dell'istituto: pizzette, torte rustiche, bibite e l'apprezzatissima macedonia con gelato!  
Poteva mancare la musica? Certo che no! E se all'inizio abbiamo lasciato spazio alle note di Modugno e Rino Gaetano, subito dopo, accompagnati dalla chitarra di Alessandro, abbiamo attaccato con gli stornelli romani. Anche se i cantanti non erano tutti proprio intonati gli applausi non si sono fatti aspettare!
Ecco allora che le facce un po' tristi e un po' sorprese si sono lasciate trasformare dall'allegria di un pomeriggio passato insieme in amicizia.
Nel salutarci abbiamo raccontato della visita di Papa Francesco alla Comunità e abbiamo regalato a ciascuno un'immagine del Papa ricordando le ultime parole a conclusione della visita: "pregate per me che ho bisogno degli straordinari di preghiera"!

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