Invitati dalla Comunità di Sant’Egidio, eravamo più di 400 nel
cortile della parrocchia dei santi Marcellino e Pietro per un pomeriggio di
festa all’insegna dell’amicizia e della conoscenza reciproca.
La
scelta del luogo non è stata casuale: a sfondo della festa il mausoleo di
Sant’Elena, bellissimo edificio del IV secolo (fatto costruire dall’imperatore
Costantino per sé ma poi donato alla madre morta nel 328) con le sue pignatte è
l’origine del toponimo Torpignattara.
In
un susseguirsi di spettacoli e testimonianze, in tanti hanno voluto lanciare dal
quartiere più longevo e multietnico un messaggio alla nostra città:un'alleanza
tra le generazioni e i popoli rende Roma più bella!
In
questo quartiere storico e coloratissimo da alcuni anni la Comunità di Sant’Egidio
ha aperto una Scuola
della pace animata dai Giovani per la Pace e da giovani universitari; è presente anche la Scuola di Lingua e Cultura Italiana, per favorire l’integrazione e creare una nuova cultura del convivere.
Tra
i tanti intervenuti alla festa, gli anziani del Centro Isidoro di Carace “Casa
delle Culture e delle Generazioni” che oltre ad allietarci con alcuni stornelli
ci hanno raccontato come siano stati conquistati dalla visita dei bambini della
Scuola della Pace, animata dagli universitari di Sant’Egidio, che qualche tempo
fa sono andati ad invitarli.
Vincenzo, che sono 92 anni che vive a Torpignattara, ci ha raccontato di questo quartiere e della sua vocazione all’accoglienza. Quando lui era giovane tanti arrivavano dal sud Italia senza nulla nella speranza di un futuro migliore per sé e per i figli (i tanti baraccati che vivevano lungo le mura) e oggi in tanti cercano un futuro migliore trovando casa qui da ogni parte del mondo. Rivolto ai bambini presenti, originari di tantissimi paesi e di tante religioni ha detto “grazie, a voi e alle loro famiglie, grazie, perché voi siete belli, siete venuti a colorare questo nostro quartiere, grazie perché voi siete il nostro futuro, e guardandovi il futuro è bellissimo!”
Vincenzo, che sono 92 anni che vive a Torpignattara, ci ha raccontato di questo quartiere e della sua vocazione all’accoglienza. Quando lui era giovane tanti arrivavano dal sud Italia senza nulla nella speranza di un futuro migliore per sé e per i figli (i tanti baraccati che vivevano lungo le mura) e oggi in tanti cercano un futuro migliore trovando casa qui da ogni parte del mondo. Rivolto ai bambini presenti, originari di tantissimi paesi e di tante religioni ha detto “grazie, a voi e alle loro famiglie, grazie, perché voi siete belli, siete venuti a colorare questo nostro quartiere, grazie perché voi siete il nostro futuro, e guardandovi il futuro è bellissimo!”
Un
coro di voci ha poi sottolineato che vivere insieme è possibile e bello:
Gli
studenti della scuola, che grazie a lezioni in orari congeniali alla loro vita
di lavoratori, hanno potuto apprendere la lingua, e con la lingua un mondo che
è l’Italia con la sua storia e la sua cultura, ma è anche la conoscenza di
nuove culture e tradizioni diverse da quella d’origine.
Il
parroco, ospite dell’evento, che ha detto come l’impegno per la pace ci
accomuna tutti ed è la strada per convivere ovunque ancor più in questo
quartiere così colorato.
Anche
il responsabile della scuola coranica della “Moschea di Roma”, una delle 2
piccole sale di preghiera presenti nel quartiere, ha voluto fare un saluto e
ribadire come la Pace
sia la radice di ogni fede e rivolto ai partecipanti ha ringraziato per questo
momento comune radice di quel vivere insieme bello e necessario.
Roberto
Borsi della Comunità di Sant’Egidio ha poi voluto fare un saluto e sottolineare
come questi momenti ci rafforzino nella nostra convinzione che vivere insieme è
possibile, che una città concepita come una casa di tutti è una città più
bella, e ha ribadito il nostro impegno a costruirla, citando il manifesto di
Genti di Pace, ha poi concluso: “Siamo genti di pace. Abbiamo tutti un sogno:
che i popoli vivano insieme, perché nessuno sia più straniero. Vogliamo vivere
un movimento tra genti diverse, dove le diversità siano un valore. Siamo Genti
di Pace”
Cuore
della festa il Musical “Noi l’Italia di domani” realizzato dai bambini della
scuola della Pace. che attraverso canzoni, parole e soprattutto i volti
sorridenti dei bambini ha ripercorso la storia dell’Italia e in un viaggio
musicale che ha toccato tutti i continenti ci ha fatto scoprire che gran tesoro
è avere il mondo che abita alla porta affianco.
A termine
dell’esibizione un appello è stato lanciato per sottolineare l’urgenza e la
necessità di una riforma della legge sulla cittadinanza, in particolare per
quanto riguarda i bambini, che nati o arrivati in Italia piccolissimi, qui si
formano, e italiani si sentono, perché è qui che crescono e non importa se i
tuoi genitori sono nati altrove, ma ad oggi la legge non li riconosce.
La Probash Nittocola
Accademy, un gruppo di ballo bangladesh, ci ha allietato con le sue musiche
orientali e gli abiti coloratissimi.
Sulle
note dell’orchestra di Babu Bangal ci siamo poi salutati con il desiderio di
restare e di rivedersi presto.
Anna
Bellissima festa, allegra e colorata, immagine di come dovrebbe (dovrà) essere la città del futuro. Festa di genti diverse, di persone che hanno sperimentato che il diverso non solo non fa paura, ma arricchisce e rende piena la vita.
RispondiEliminaVeramente una bella festa! questa è la Torpignattara che ci piace!
RispondiEliminaRitrovarsi insieme in un caldo ma gioioso pomeriggio domenicale anziani e bambini, italiani di oggi e italiani di domani: vivere insieme è possibile e ce lo avete dimostrato.
A quando la prossima?
Speriamo presto!
EliminaBellissimo!!! Concordo con Vincenzo...questo è il futuro...ed è bellissimo! Complimenti e grazie a tutti! Mi viene voglia di trasferirmi a Torpignattara!
RispondiEliminaValter
PS ma è possibile sapere qualcosa di più sul musical "Noi l'Italia di domani" dei bambini della Scuola della Pace?! Grazie ciao
guarda altre foto dell'evento qui:
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/events/204083446382140/