La tombola di Sant'Egidio con gli amici senza dimora

A Roma, da sette anni, c'è una nuova tradizione: la tombola dei senza dimora. 

Il 6 gennaio, infatti, come a concludere la serie dei pranzi di Natale, che quest'anno sono stati 89 nella sola capitale, si fa un grande pranzo, offerto - anche questa è una tradizione  -  dal CRA dei dipendenti dell’Acea.
Ieri, nel salone del circolo ACEA, erano più di 250: sono le persone che la vita - e talvolta la crisi - ha lasciato sulla strada e che frequentano abitualmente la mensa o i centri di assistenza della Comunità di Sant'Egidio. 
  
L'amicizia nata per strada ha ricostruito per ciascuno di loro un tessuto familiare, che lenisce le difficoltà cercando pe rognuno ua via per ricominciare.
E come ogni famiglia si riunisce a conclusione delle feste natalizie, anche questa , nonostante le difficoltà, trova il modo di fare festa: La tombolata, inframmezzata dai  canti e dal karaoke, è stata un momento felice, accolta coem sempre da entusiasmo e allegria.

Ma non è solo un momento. La festa suggella un legame che prosegue ogni giorno, nei centri, nelle cene itineranti che Sant'Egidio distribuisce la sera nei luoghi dove vivono coloro che non hanno più casa, nell'aiuto a cercare un lavoro, nella predisposizione di posti di riparo durante i mesi invernali (la cosiddetta "emergenza freddo").                                 

Commenti

  1. è stupefacente vedere come persone che in genere mettono paura o comunque dalle quali si gira alla larga, giochino a tombola come tutti..."gli altri"

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  2. I volti di chi sta a tavola e di chi anima la festa sono uno spettacolo. Sono l'espressione di una gioia contagiosa...grazie

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