Sant'Egidio: lunedì prossimo Papa Benedetto XVI visita la casa "Viva gli anziani" a Roma


 Lunedì 12 novembre – alle ore 11.00 – Via Nicola Fabrizi, 2
Il comunicato stampa della Comunità di Sant'Egidio:

Il mondo invecchia. La speranza di vita alla nascita in Italia è di 79,2 anni per gli uomini e di 84,6 per le donne. In Giappone è di 80,5 per gli uomini e di 87,4 per le donne. In Europa i dati sono appena inferiori a quelli dell’Italia, che, con il Giappone, rappresenta la punta più avanzata delle conquiste contemporanee per l’allungamento della vita. Ogni anno, gli ultra-sessantacinquenni nel mondo aumentano di quasi un milione al mese. Oltre 700 milioni di persone nei paesi più ricchi. E’ l’età in più, l’età più lunga. Anche nel continente africano, dove la speranza di vita alla nascita è alterata, sull’intera popolazione, dall’AIDS, dalle guerre, dalla malnutrizione e dalla carenza di acqua pulita e sanità pubblica efficiente, si assiste all’aumento degli anziani sull’intera popolazione.

Le società più avanzate economicamente non hanno ancora una risposta consolidata per gli anni in più, che rischiano di innescare concorrenza e conflitto tra vecchie e nuove generazioni, e costosi e pesanti percorsi di isolamento e solitudine, pesantezza nei sistemi sanitari, in assenza di un progetto e di una cultura capace di valorizzare in maniera innovativa “gli anni in più”.

Il papa sceglie di visitare un’esperienza innovativa nel campo dei servizi agli anziani, inserita in un lavoro trentennale di umanizzazione della condizione degli anziani della Comunità di Sant’Egidio a Roma e nel mondo, in occasione dell’Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra Generazioni. Un’occasione speciale. Per un messaggio globale, che risponde a un bisogno profondo del nostro tempo.

LA VISITA DEL PAPA

Il Papa inizierà la sua visita nella Casa “Viva gli Anziani” a Roma, in via Nicola Fabrizi, 2, al Gianicolo, alle ore 11. Incontrerà inizialmente alcuni anziani profughi da Haiti e una delegazione della Comunità di Sant’Egidio. La visita inizierà dalla casa famiglia per persone autosufficienti e non autosufficienti, all’ultimo piano, che rappresenta un modello di assistenza di tipo familiare e sanitario 24 ore su 24. Successivamente Benedetto XVI visiterà anziani residenti in mini-appartamenti nella struttura, che godono di servizi comuni e che godono della protezione, in caso di emergenza, dell’assistenza prevista per la Casa-Famiglia.
Nel giardino interno il Papa incontrerà tutti i residenti nella struttura e rivolgerà un messaggio, trasmesso anche all’esterno della struttura da un mega-schermo. Benedetto XVI è stato invitato in maniera informale da alcuni anziani ospitati nella struttura creata dalla Comunità di Sant’Egidio per una visita a casa. L’incontro si concluderà dopo mezzogiorno.

Il servizio della Comunità di Sant’Egidio agli anziani a Roma
Fin dagli inizi, negli anni ’70, la Comunità di Sant'Egidio si è avvicinata al mondo degli anziani: li ha  incontrati nelle borgate di Roma e nel Centro storico. Apparivano come grandi malati di solitudine che chiedevano compagnia e sostegno. E' nata subito una simpatia, una sintonia con i loro problemi. Da allora questa amicizia è continuata negli anni con fedeltà, non solo a Roma e in Italia, ma in ogni paese del nord e del sud del mondo, dove la Comunità è presente. Oggi a Roma il servizio agli anziani ne raggiunge 18.000, seguiti da circa 800 volontari. Ci sono anche 100 piccole comunità di solidarietà e amicizia tra anziani. Gli anziani con la loro preghiera sono poi un grande sostegno alla Chiesa e ai sofferenti.
L’amicizia fra giovani e anziani
Ovunque nel mondo aumenta il numero degli anziani, ma la loro longevità, da più parti, è avvertita con crescente preoccupazione, fino ad assumere i caratteri di un vero  e proprio conflitto generazionale. E’ necessaria una “riconciliazione” tra generazioni diverse: i giovani e gli adulti hanno bisogno degli anziani e viceversa. Una società dove non c’è posto per gli anziani è disumana. Per questo la Comunità a Roma coinvolge centinaia  di adolescenti e di giovani nell’incontro con gli anziani, con visite anche negli istituti dove questi vivono. Tale incontro fa scoprire ai più giovani che la longevità è uno dei frutti migliori del nostro tempo, e agli anziani che c'è posto per loro nella nostra società, perché hanno ancora molto da dare in affetto, amicizia, senso della vita.
Aiutare gli anziani a vivere a casa propria.
E’ un impegno decisivo nel servizio. Infatti, nelle grandi città, l’isolamento, la riduzione dei membri del nucleo familiare, il costo elevato degli affitti, concorrono ad allontanare, alla prima crisi, chi è anziano dalla propria casa . L’istituzionalizzazione sembra a volte l’unica soluzione possibile e ragionevole, ma è una sistemazione che non rispetta, nella maggior parte dei casi, la profonda volontà degli anziani, che soffrono il distacco dal proprio ambiente familiare, dagli oggetti e dai ricordi della propria casa. Un aspetto importante dell’aiuto offerto dalla Comunità è il sostegno alle famiglie degli anziani, che spesso si ritrovano impreparate e disorientate di fronte alla malattia e alla non autosufficienza di un proprio parente. Un altro tratto significativo del servizio è ricostruire intorno agli anziani una rete di rapporti, con il vicino, il negoziante, l’amico, la parrocchia,  perché sono una risorsa per continuare a vivere a casa. E’ un servizio di monitoraggio e prevenzione delle emergenze, quali ondate di calore, freddo intenso, cadute, e di rafforzamento delle reti di supporto. Tale lavoro raggiunge tutti gli anziani over 75 residenti nei rioni di Trastevere, Testaccio ed Esquilino: coinvolge con la sua "rete di prossimità" più di 600 attori sociali (volontari, medici, portieri, commercianti, vicini, assistenti familiari). In questo modo si riduce in modo determinante l'isolamento sociale. I dati rilevano un calo della mortalità della popolazione anziana in questi  tre rioni di Roma: così si conferma che a casa si vive di più e meglio.
Visitare gli anziani in istituto
Vivere in una struttura geriatrica spesso significa sperimentare l'isolamento e l’abbandono, che tolgono motivi per vivere. Negli istituti, infatti, si muore quattro volte di più che a casa. La Comunità di Sant’Egidio è presente in centinaia di istituti in Italia, in Europa e in altri continenti,  con un servizio di compagnia, animazione, accompagnamento e cura pastorale.
La vicinanza amichevole ed assidua aiuta gli anziani a mantenere una vita di relazione, a non perdere i rapporti con l’ambiente esterno all’istituto e a conservare integra la loro personalità. La presenza della Comunità negli istituti per anziani fornisce anche uno stimolo e una proposta, affinché queste istituzioni possano svolgere al meglio i loro compiti . 
Le nuove soluzioni dell’abitare proposte dalla Comunità di Sant’Egidio
Ci sono anziani che si trovano nell’impossibilità di vivere a casa propria, per il ridotto grado di autonomia, per la perdita di un alloggio, per conflitti familiari, povertà economica… In questa prospettiva, per ridurre il numero dei ricoveri in mega-strutture, sono state attuate soluzioni alternative, esperienze di cohousing, che, nel tempo hanno dato vita ad un modello articolato per rispondere ai bisogni abitativi della popolazione anziana: convivenze di anziani, condomini protetti, case famiglia.
Solo a Roma sono più di 300 gli anziani ospiti in queste varie tipologie di case.

Anziani che vivono insieme
Ci sono anziani soli che dispongono della propria casa ma perdono la salute e non sono più completamente autosufficienti; altri che hanno un reddito da pensione ma non possono permettersi il costo di un’abitazione, altri che godono di buona salute ma sono completamente privi di mezzi finanziari. La Comunità di Sant’Egidio ha aiutato a mettersi insieme e accompagna i percorsi di convivenza, permettendo così di evitare l’inevitabile istituzionalizzazione.
Gli anziani mettono insieme le proprie risorse economiche ed abitative, vivendo in case che garantiscono migliori condizioni di vita. Sono ubicate nel centro della città, non lontano dai luoghi significativi per gli anziani: i negozi, il mercato, la chiesa. Queste esperienze sono aiutate da persone più giovani della Comunità.  Rappresentano anche una esperienza di collaborazione e integrazione tra le generazioni.  Queste esperienze sono cresciute negli ultimi due anni a Roma per far fronte anche all’acuirsi della crisi economica, in diversi quartieri, da Ostia al Tufello, da Garbatella a Torrenova. Si sostengono in questo modo 150 anziani.

Condomini protetti
Si tratta di intere palazzine di mini-appartamenti (40 – 60 mq ciascuno) per una o due persone, dedicati ad anziani autosufficienti, ma con una fragilità dal punto di vista abitativo (senza casa, sfrattati, persone sole). A questi ospiti sono offerti dei servizi comuni ed un sostegno nei problemi della vita quotidiana. E’ un modo per continuare a vivere in una casa, stando però in un ambiente protetto. Sono più di 100 gli anziani ospitati nei condomini protetti della Comunità.

Case famiglia
Sono pensate per persone con una ridotta autonomia funzionale, impossibilitati a rimanere a casa propria, per mancanza di alloggio o di risorse economiche sufficienti, di relazioni interpersonali significative..
Gli anziani ospiti trovano un ambito familiare. Gli ambienti sono arredati in modo non anonimo; gli ospiti sono incoraggiati a  portarvi i loro mobili. L’assenza di barriere architettoniche, i tanti ausili, aiutano a non perdere la propria autonomia.
Tali case assicurano innanzitutto una vita relazionale umana, fatta di scambi con altre generazioni, come in una famiglia ricomposta. Restituiscono un senso alla vita ed assicurano nel contempo un'alta qualità di cure. In esse sono accolti a Roma 50 anziani.

La visita del Papa alla casa “Viva gli Anziani” di via Nicola Fabrizi 2, al Gianicolo
La casa “Viva gli Anziani” di via Nicola Fabrizi, inaugurata nel gennaio 2009, oggi ospita 28 anziani, è un’ espressione particolarmente felice di una tipologia abitativa che combina una casa famiglia, anche per non autosufficienti, con i condomini protetti. Così gli ospiti dei mini appartamenti possono avere, oltre agli altri servizi,  un collegamento permanente con gli operatori della casa famiglia, presenti 24 ore su 24.